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auguro a tutti un anno come quello che ho vissuto io, ricco da sembrare tre, felice il più delle volte, in cui soprattutto ho avuto modo di imparare tanto, a partire da me stesso.
dio non voglia
che lezione sarebbe, per tanti che fino a ieri dai banchi dell’opposizione o da testate reazionarie banchettavano sul dolore altrui, dover oggi affrontare con serietà un’emergenza sanitaria.
la schiavitù dell’agenda nera
ho sempre ammirato quelli che riescono a non scrivere la cifra con la quale intendono indennizzare la restituzione dell’agenda. ma come fate?
contro la chiaroveggenza su carta stampata
inserti come questo sono più rappresentativi che mai di un approccio bislacco alla professione e descrivono bene le ragioni per le quali il pubblico ha preso le distanze dai giornali.
l’elenco dell’elenco
gli elenchi sono una formula ritrita dei social media, oggi ridondanti e polverosi in un sistema mediatico che della sintesi ha comunque già fatto la propria base d’asta.
coraggio su rotaia
se in guerra risaputamente la velocità è tutto, il popolo ucraino ha saputo resistere tanto tenacemente all’invasore russo anche grazie all’efficienza della propria rete ferroviaria.
la tregua del ‘14
uno ad uno scavalcarono i fossati e attraversarono le terre di nessuno per raggiungere il nemico e scambiare con esso doni e canti.
le parabole di certi italiani
era di sinistra, vauro. e oggi non capisco davvero se sia cambiato vauro o la sinistra. o entrambi. “era di sinistra” is the new “sorrideva sempre”.
un tale cattivo (e una bella serie)
un lavoro ben fatto, scritto bene, girato e interpretato meglio, una boccata d’ossigeno - qualitativamente parlando - per il nostro paese col suo cinema stanchissimo e pigrissimo.
la fabbrica dei sogni
a zurigo apre una sala pathé con letti matrimoniali, scelta che denota un attento ascolto dei nuovi trend. “la fabbrica dei sogni” rivive dunque a letto, dove i sogni nascono?
con gli occhi e con le mani
inforcare la bicicletta con una valigia di pacchi in spalla, attraversare la città, citofonare, scambiare due battute, consegnare personalmente un regalo. per ripartire da una comunicazione vera.
“still young” a chi?
a me sembra che in questa nostra italia, alla mia età, del senior mi spettano soltanto le rotture di scatole; che si è giovani soltanto quando conviene e altrimenti si è “grandi e vaccinati”.
se questo è un senatore
cosa abbia spinto il senatore maurizio gasparri a scrivere una poesia in rima baciata sulla finale dei mondiali e a leggerla pubblicamente non lo sapremo mai. forse, per fortuna.
limonero
ho trascorso due ore come in trasferta, una benedizione ora che il bambino è appena nato e il tragitto più lungo è rappresentato dal bar all’angolo.
l’altra faccia delle banconote
una parte del paese vuole tornare alla lira non soltanto per il benessere che rappresentava, ma per quei volti e quelle firme che si addossavano le responsabilità al posto nostro.
maledette barbie
l’emblema della femminilità tossica, il nemico del movimento femminista contemporaneo, il sinonimo di superficialità congenita. e probabilmente io sto film lo guarderò pure.
piangerò
la necessità di sentirsi eroi, unici nel proprio sforzo, nella propria incommensurabile dedizione, anche per giustificare la scarsità di impatto rispetto alla più indispensabile madre.
fare altro
io vorrei segnalare che nessuno ci obbliga a tifare alcunché: né francia, né marocco, né argentina, né croazia. dico di più: nessuno ci obbliga manco a vederli questi mondiali.
tossicodipendenti e rifiuti
per essere il governo del popolo è davvero strabiliante come ancora si faccia attendere un primo provvedimento di sostegno reale alle famiglie italiane più in difficoltà
un nobel per la pubblicità
dal punto di vista tecnico, il creativo che ha concepito il calco nella neve è un fenomeno; dal punto di vista umano è uno che ha trasformato la neve in un’occasione commerciale.