se questo è un senatore
la mente dell’uomo segue percorsi imperscrutabili, ma quella di alcuni uomini più degli altri. cosa abbia spinto maurizio gasparri, senatore della repubblica di questo disgraziato paese, a presentarsi fuori da palazzo madama e a leggere di fronte al microfono dei giornalisti una sua bizzarra e imbarazzante creazione, degna nemmanco di un bimbo di seconda elementare, cosa lo abbia spinto a scrivere una poesia in rima baciata sulla finale dei mondiali e a leggerla pubblicamente non lo sapremo mai. e io lo so, lo so che molti trovano tutto questo incredibilmente divertente, che ormai siparietti come questo rientrano nell’ordinaria routine del teatrino politico, ma non può e non deve passare come normale.
la finale è da leggenda /
intricata la vicenda /
argentini sul due a zero /
bel vantaggio e passo fiero /
ma la francia va in rimonta /
e la testa un po’ si monta /
dal due a due si va al tre a tre /
e alla fine è égalité /
e qui mi fermo perché mi sto vergognando soltanto per il tempo impiegato per la trascrizione. sottolineo che questo involuto ha anche ricoperto il ruolo di ministro sotto il governo di silvio berlusconi (ça va sans dire). insomma, il senatore questa minchiata l’ha scritta, l’ha - evidentemente - reputata meritoria e l’ha riproposta ai giornalisti presenti al di fuori di uno dei palazzi più rilevanti della nostra democrazia parlamentare (ivi presenti, è chiaro, per raccogliere contributi magari sulla legge di bilancio, tanto per dirne una) con l’orgoglio che compete a un emerito deficiente del suo rango.
io ci divento matto. ci tenevo solamente a ricapitolare la vicenda per essere sicuro di aver capito bene, per darmi una sorta di pizzicotto e assicurarmi che non si trattasse di un incubo.
la dignità. la dignità delle istituzioni, dio santo.
parole: 302