dio non voglia

dio non voglia, e lo ripeto: dio non voglia, che arrivi una nuova ondata di covid. dio non voglia. dio non voglia che si riempiano nuovamente le terapie intensive, dio non voglia il ritorno delle mascherine, del green pass, di nuove dosi di vaccino, dio non voglia la paura, l’apprensione per i nostri anziani, dio non voglia i bollettini di guerra quotidiani. dio-non-voglia. peeeeerò. però però però, che rivincita sarebbe oggi, anno del signore (quasi) duemila e ventitré, vedere questa compagine di fascistelli negazionisti e complottisti, questo trust di menti bacate, doversi misurare giocoforza con un sistema sanitario al collasso, doversi rimangiare, sotto gli occhi di tutti, le vagonate di scemenze, di insulti, di insinuazioni, di volgarità, di malignità, vedere questo pool di analfabeti funzionali trasformarsi da leoni d’opposizione in mansueti apparatčik, tornare in ginocchio a supplicare la dottoressa capua per un consiglio, elemosinare da quegli stessi virologi che hanno sbeffeggiato, minacciato, ingiuriato per tre anni, implorarli per due parole, due, di conoscenza per arginare l’emergenza e risparmiar loro una colossale figura da ebeti agli occhi dei partner europei.

dio non voglia, ma che lezione sarebbe, per tanti che fino a ieri dai banchi dell’opposizione o da testate reazionarie e mistificatrici banchettavano sul dolore altrui con la loro ignoranza, che esempio di brutale evidenza scientifica sarebbe, quale riallineamento dei pianeti costituirebbe per questo paese ormai ostaggio di loschi individui, che della loro malafede si son fatti scudo per coronare il fantascientifico sogno di poter sedere un giorno ai vertici dello stato.

dio non voglia, no. nemmeno una sola vita varrebbe la soddisfazione di una tale umiliazione. però lasciatemi immaginare la scena, almeno un attimo, e sognare un paese migliore. magari l’anno prossimo. magari in una prossima vita.

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la schiavitù dell’agenda nera