fare altro
in molti da questa mattina tweetano che (citando a titolo esemplificativo il giornalista ferdinando cotugno, cui gli altri si accodano con scarse variazioni sul tema): “si tifa marocco per il piacere dell'underdog, ma le letture coloniali devono includere il fatto che il marocco occupa illegalmente il sahara occidentale da decenni e che per tenere fuori centinaia di migliaia di rifugiati saharawi ha costruito e minato il muro più lungo al mondo.”
ora, io vorrei semplicemente segnalare che nessuno ci obbliga a tifare alcunché: né francia, né marocco, né argentina, né (men che meno) croazia. dico di più: nessuno ci obbliga manco a vederli questi mondiali. da amante del calcio confermo anche che è stato un patimento rinunciare a seguire le partite del mondiale, ci manca. ignorare incontri come inghilterra-francia suona come un peccato mortale; eppure non possiamo neanche fingere che questa finta urgenza rientri nella fear of missing out, più che rispondere ad una reale necessità, non giocando nemmeno la nostra nazionale (visti i risultati in amichevole, c’è soltanto da baciarsi i gomiti).
boicottare questo mondiale mi ha pesato molto, ma non avrei potuto fare diversamente o mi sarei sentito ipocrita di fronte alle gravi violazioni dei diritti umani, la corruzione e le morti bianche che hanno coinvolto il qatar dall’assegnazione del mondiale in poi (prima, diciamoci la verità, ce ne siamo fregati abbondantemente).
insomma, se proprio non si può tifare la francia perché è stata una potenza coloniale, né il marocco perché da colonizzato si è trasformato in colonizzatore, se non si può tifare la croazia per la le inclinazioni ultra-nazionaliste di alcuni suoi componenti, né qualsiasi altra nazionale al mondo perché qualcuno, a qualche punto, una malefatta l’ha combinata, allora - ma si tratta solamente di un consiglio - la soluzione migliore e validissima rimane: *rullo di tamburi* fare altro! si può eh, nessuno ve ne farà una colpa.
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