È, infondo, soltanto attraverso i rami spogli, generosi, che si può scrutare il cielo.

Questa farà male. E pazienza. Poco più tardi mi iscriverò alla follia successiva, e mi dirò: ci arriverò pronto.

Ma la vita è davvero una bestia strana. Basta un nulla e, per quanto sembrino così rigide, le latitudini si spostano.

Fuori brief, troppo coraggiose, troppo artistiche, troppo miti, troppo, troppo, e ancora troppo.

Come risucchiati in un buco nero, uno spazio senza tempo, avrebbero potuto non finire mai.

Era un luogo davvero scontato allora, per noi, scientificamente progettato per trattenerti al suo interno ore infinite.

Non mi ero mai soffermato a riflettere su quale e quali saranno i primi ricordi che non svaniranno col sonno della notte.

Nel mondo iperconnesso queste regole sono un toccasana per il vivere comune. E ritemprano la fiducia nel mondo.

La sua faccia è la mia faccia, le sue mani sono le mie mani. È l’Europa, bellezza!

Non ho mai visto qualcosa di simile, eppure ricalca lo spartito di molti thriller. Ma è poi un thriller?

Dire che i social hanno creato Trump sarebbe come dire che le birrerie hanno creato Hitler.

Forse crederà di averlo sognato. O che glielo abbia raccontato qualcuno. Sarà un attimo, un battito di ciglia.

Come suggeriva il titolo di un bellissimo film di Mike Mills, siamo tutti principianti di qualcosa.

L’ascolto è un fattore determinante che può influire in maniera decisiva sulla percezione degli ospiti. 

Tutti lì, immobili, il naso rivolto all’insù, ammaliati da uno spettacolino da elementari: campanelli e cavalieri. Altroché economia dell’attenzione.

Questo è l’aspetto che mi piace di più: l’averla sempre con me, poterla praticare in qualsiasi contesto.

Per ogni povero Cristo che abbiamo lasciato morire in mare, ne importiamo cento dall’India.

Questi ripetuti successi della destra sottacciono il grande desiderio di sinistra che c’è oggi in Italia. O almeno mi piace crederlo.

Perché nella vita c’è la volontà, tutto quello che possiamo gestire, costruire, e poi ci sono anche le botte di culo.

Report non guarda in faccia nessuno dal 1994, attirandosi le ire di mezza Italia, tirando sempre dritto per la sua strada.