Gli ultimi sopravvissuti

Se la primavera è la celebrazione della fioritura, della rinascita, in autunno bisognerebbe celebrare la resistenza del fusto. Gli Hibaku Jumoku, per esempio, sono per i giapponesi gli “alberi sopravvisuti”. Ogni anno migliaia di visitatori si riversano per i campi di Hiroshima per abbracciare questi alberi che, incredibilmente, hanno resistito all’impatto distruttore della bomba.

È, infondo, attraverso i rami spogli, generosi, che si può scrutare il cielo. La primavera è dei felici, delle anime belle. Di chi vive nell’attesa di giorni migliori. L’albero spoglio è di chi non ha un minuto da perdere, di vita da sprecare; di chi sa bene, che mentre al freddo sbattono i rami intirizziti, più in basso le radici si tengono per mano. Felici, fiduciose. E con immaginazione da vendere.

Mentre sopra impazza la morte.

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Due mani di bianco

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Pronto mai