La sera delle lanterne
Della mia prima infanzia conservo pochissimi ricordi. Uno di questi è la sera delle lanterne. Mi è bastato ascoltare la prima strofa per ricordarmi ogni parola della canzone, il pupazzo del Sankt Martin, la mia emozione nel reggere la lanterna.
Ho sentito d’un tratto, e per la prima volta, la responsabilità nel costruire una memoria di mio figlio. La consapevolezza di contribuire, in maniera tangibile e netta, alla costituzione di un ricordo che potenzialmente porterà con sé in età adulta.
Non mi ero mai soffermato a riflettere su quale e quali saranno i primi ricordi che non svaniranno col sonno della notte. Ed eccolo: questo? O quest’altro, anonimo e insignificante? Cosa porterà con sé, di questi primissimi anni? Quale canzone, riascoltandola tra trent’anni, gli risveglierà immagini e sensazioni come è accaduto a me questa sera?
Cosa sto facendo, io, di concreto, per far sì che siano ricordi belli? Ma soprattutto: ho davvero questo potere? Oppure sarà, ancora una volta, anche questo, frutto del caso?
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