È una via molto buia di una città già buia di per sé, di un buio talvolta placido, talvolta sinistro. Ma è anche una bella sensazione, poter scomparire per alcuni minuti, come fantasmi.

Per giorni interi Ambrogio è l’uomo più solo del mondo. Con un gesto antico, che non ci appartiene più da generazioni. Da pirata vero.

Come, mi domando io, tutta questa pochezza - da entrambe le parti - questi capricci in diretta nazionale, riescano a catturare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Un profilo ben fatto e gestito col cuore. Che parla alla comunità, senza per questo rinunciare a una qualità altissima di contenuti.

Chiunque si sarebbe aspettato che il proletario avrebbe abbracciato fama e milioni come un Gazza qualsiasi, bevendoseli tutti alla faccia di uno sceicco.

L’Italia è un paese dalla memoria cortissima, dove non si perdona nulla, ma si dimentica tutto.

Certi tramonti veneziani. Certi colori continuano a travolgerti a lungo, a tradimento, quando abbandoni casa.

Era tempo che si risentissero, gli studenti. Altro che generazione social: questi picchiano. E picchiano forte.

Quando leggevo le sue storie mi sentivo capito, mi sembrava che ci fosse un poco di me in mezzo a tutte quelle parole.

Una campagna nordcoreana, incentrata sul suo smisurato e ben congegnato culto della personalità.

A margine delle nozioni professionali apprese, ho coltivato la sacra arte del dubbio. Con tutto quello che ha comportato.

Sarà per quella 2 cavalli, ma quando oggi sono passato difronte all’annuncio, ho sentito un brividino.

È questo ciò che un artista dovrebbe rappresentare: estatica e impegno civico. L’esempio di Lórem e del suo kintsugi di strada.

Perché la bici è una cosa personale, diventa ogni mattino un prolungamento del tuo corpo. Lo devo spiegare? La bici è la bici.

La prepotenza, la supponenza, la paura, la violenza. Questo non gli perdonerei mai. Come non lo perdonerei mai a me stesso.

È così che vogliamo rimettere sul mercato l’Europa? Dividendola tra stronzi e progressisti? Spoiler: è una partita persa.

Saper ridere di sé, dell’altro, della sfortuna, della giornata più anonima, dei passanti, del lavoro, è saper dare valore al proprio tempo.

Un progettino editoriale, fotografie fine art, stampato su carta di una certa grammatura. Mannaggia, guarda.

Se voglio continuare a correre, allora devo cominciare a farlo seriamente. E ora.

Tre lettere sulle quali si costruiscono gli intrecci di ogni romanzo, senza le quali, invece, non vi sarebbe conflitto: e la vita sarebbe vuota.