Ridere di te

Ho, talvolta, amato donne senza senso dell’umorismo. Sono quelle, peraltro, dalle quali è stato più difficile separarsi. Con altre ci si è lasciati con un sorriso, loro e mio. Con le donne senza senso dell’umorismo lasciarsi diventava penoso. Riguardandomi indietro, mi pesa molto avere trascorso tanto tempo con queste donne, perché da persone prive di senso dell’umorismo, in definitiva, non c’è nulla da imparare. Un amore può essere anche doloroso, spesso lo è, ma se ne può imparare tanto. Su sé stessi, sulle persone, sui rapporti. Ma un anno trascorso senza imparare nulla è un anno speso meglio in solitudine. Saper ridere di sé, dell’altro, della sfortuna, della giornata più anonima, dei passanti, del lavoro, è saper dare valore al proprio tempo.

Ho amato donne senza senso dell’umorismo. E a malapena ricordo i loro volti. Ricordo invece quel senso di vuoto quando ci siamo lasciati; la penosa consapevolezza di non avere imparato nulla. E la grande rabbia verso me stesso, poi. Sono le persone più insospettabili a lasciarti il vuoto più grande. Il vuoto di una risata non consumata.

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