Si chiama Unione (non a caso)
“Non fare lo stronzo,” recita il manifesto tipografico. E poi piccolo, in boiler: “La tua voce contro l’estremismo di destra.” Che se sei italiano suona molto come “Bisogna essere coglioni per votare contro i propri interessi.” una delle frasi più celebri e infelici (ce ne vuole, con quel portfolio) di Silvio Berlusconi. Una comunicazione esclusivista, violenta, che poco ha a che spartire con i valori europeisti che Volt da sempre si propone. Un modo per rivolgersi a un pubblico più giovane (mi pare di sentirli discutere con gli “esperti”), ma con quel tono paternalista da o-con-noi-o-contro-di-noi che, appunto, sa di vecchio e bianco.
O Volt o sei uno stronzo, o Volt o sei con la destra estrema. È così che vogliamo rimettere sul mercato l’Europa? Dividendola tra stronzi e progressisti? Segnalo, nel caso i voltisti non abbiano letto i giornali ultimamente, che è una partita che non vale la pena giocare: i progressisti sono rimasti molto pochi. Vale la pena puntare invece sull’Unione, prima che sulla divisione, sul senso di appartenenza che lega un’intera generazione, un intero popolo, a un continente senza confini.
Sono tutti rigori, questi. Basterebbe mantenere la barra dritta. E parlare al cuore delle persone. Alla loro empatia, al loro buon senso. Stronzi o no. Sopratutto agli stronzi.
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