Le finestre e noi

Sarebbe da approfondire il rapporto che i diversi paesi hanno con le proprie finestre. Mi pare, ad esempio, che man mano che si salga al nord, diventi più facile trovare i vetri sgombri di tapparelle e tende durante tutto l’inverno (in Svezia addirittura ho notato una diffusa abitudine a lasciare una lampada accesa l’intera notte), mentre l’estate, per proteggersi dalla sempiterna luce, si usa sigillare le finestre fin nei serramenti.

In Italia non ci piace che ci si guardi in casa. Lasciare le tende aperte è sintomo di una sorta di esibizionismo; ma è anche vero che tende e tapparelle proteggono gli italiani durante i mesi caldi dall’afa insopportabile.

A Berlino si possono vedere le persone nella loro intimità a qualsiasi ora: perfino chi abita al piano terra non esita a mostrarsi mentre fa colazione, esce dalla doccia, mette a letto i bambini. Chissà se c’è una differenza anche tra ex blocco orientale e occidentale, magari un retaggio del regime per dimostrare di non avere nulla da nascondere. Ma queste sono ipotesi.

Sarebbe bello, eh. Un progettino editoriale, fotografie fine art, stampato su carta di una certa grammatura. Mannaggia, guarda. Mannaggia.

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