Con qualche dubbio in più

Salutandomi si è voluto raccomandare di non mettermi mai in dubbio. Come professionista, intende. È una formula di cortesia che, come tutte le formule di cortesia, lascia il tempo che trova. Ma mi ha dato da pensare. Se c’è una cosa che ho imparato dall’ultimo anno, è proprio il sapermi mettere in dubbio. Non “in discussione”, altra formula insipida e abusatissima in ambito professionale — proprio in dubbio. A dubitare. Di sé, della propria materia, delle proprie conoscenze, delle proprie certezze. Che non vuol dire vivere nell’incertezza, bensì non smettere mai di porsi domande, oltre che di fornire risposte.

Quanti dubbi, in un anno. Quante volte mi sono domandato: “Ma è giusto così?” “Lo so veramente fare?” “Sono certo di quello che ho appena detto?”

A margine di quel poco di nozioni professionali apprese, ho coltivato - volente o nolente - la sacra arte del dubbio. Con tutto quello che ha comportato. Che non può essere sempre bello, ma - ecco - dovrà pur condurre a nuovi traguardi. Appunto.

parole: 167

Indietro
Indietro

Funeral Party

Avanti
Avanti

4.500€ di sogni su quattro ruote