Rimozione forzata
In noi, individualmente e collettivamente, in quanto esseri umani, in quanto cittadini, cos’è cambiato? O dico: è poi cambiato qualcosa? Io, mi domando, sono cambiato?
Infine, pure la Grecia
É un’ingiustizia che dovrebbe rivoltarci lo stomaco ogni volta che ci riconosciamo italiani.
Verso il finito e oltre
Arriva da un cantante di ventunanni la cruciale lezione sulla contemporaneità: allo scroll infinito bisogna imporre delle pause. Per il bene di tutti.
Vorrei essere Giambruno
Recitativo per un primo gentiluomo. Perchè, come disse una volta Giulio Andreotti: “so di essere di media statura, ma non vedo giganti attorno a me.”
L’amore in tribuna
Non parla ancora, ma è già bene in grado di esprimerci il suo fastidio per le nostre smancerie. Ci dovrò fare l’abitudine.
I medici degli altri
Tutto è diverso, a partire dall’arredo, banalmente, ma anche le calzature degli infermieri, gli stetoscopi, i lacci ermostatici, il saturimetro.
Hello down there
Bello lo spot di Squarespace, ma si è perso qualcuno per strada: Martin Scorsese. Che è un peccato, ma meglio che niente.
L’uomo dell’organetto
Schubert incornicia le atmosfere di “In Bruges” raccontando una ricerca spasmodica della quale ancora soltanto il cinema d’autore è capace.
Basta il titolo
Li chiamiamo “contenuti” sul digitale, ma sono contenitori: una rete dentro la quale si impigliano milioni di scatoline, tutte vuote.
BUM
Ride sempre dopo il BUM. Perchè BUM non fa male, ci spaventa un po’, ma poi ci fa ridere. Da quando ha imparato a dire BUM, anche se poi ride, a me viene sempre un po’ da piangere.
Sfiorarsi
CI sono classi che funzionano e altre meno ma, alchimia a parte, qualcosa in questo semestre non è scattato. Ed è un vero peccato.
Il salotto d’Europa
Un insperato incontro tra Vivaldi e Alexanderplatz illumina una giornata senza sole.
Nella giusta prospettiva
“Storia del mondo” di Guerri aiuta ad avere un po’ meno paura dell'oggi. In questo mescolío di carte, a volte bisogna rimettere il mazzo. E soprattutto contarle. Sia mai che il gioco è truccato.
Un tempaccio per morire?
Ho rivolto lo sguardo verso lo schermo per scoprire che la riunione era finita. Davvero non c’è spettacolo più magnetico del dolore.
Perché l’ho fatto
Mi sono esposto, unico colpevole, alla bruttura del pensiero medio, alla superficialità della vetrina pubblica. Perché l’ho fatto?
La città del cortocircuito
Una città giovanissima che ancora sta cercando di capire cosa vuole fare da grande.
Scricchiolano i nervi della Difesa
Prima Salvini poi Crosetto. Un ministro che getta discredito sugli insegnanti puzza molto di maccartismo.
Tempo nascosto
Nell’aspirapolvere, che non ho il tempo di passare; nella lavapiatti, che non ho il tempo di svuotare; tra le pieghe del letto, che non ho il tempo di rifare; nel frigo vuoto, che non ho il tempo di riempire.
E che gli vuoi dire, all’Adelphi Editore?
I pochi indispensabili ingredienti che rendono l’Adelphi una case history di eccellenza per chi si occupa di comunicazione.
Consulente del Presidente alla Storia della Letteratura
Considerazione di scienza politica da un euro sulla conformazione dei gabinetti politici e su Ilaria Salis (infine)