Nella giusta prospettiva

A vederli così in fila, tutti questi numeri e questi eventi, questi nomi e questi luoghi, questi vivi e questi morti, a vederli così in fila fanno un bell’effetto. Rimettono tutto in prospettiva. Quanto la pace sia un privilegio, una novità quasi; come anche la libertà e pure la felicità individuale. A leggerla cosī, la storia - tutta di filato - ogni cosa si riequilibra, ogni cosa si ridimensiona. Questa gioia, questo dolore, questa soddisfazione, questa delusione, tutto diventa relativo. Questa parte di mondo, questa piccola, ricca, fortunata, parte di mondo. 

“Storia del mondo” di Giordano Bruno Guerri (La Nave di Teseo), molto semplicemente, mi ha fatto bene. Mi ha, per così dire, rimesso in sesto. Perché se volevo capire meglio anche soltanto i conflitti in Medio Oriente o la guerra in Ucraina, allora meglio ritrovarli in un piccolo capitolo, ma in un contesto, piuttosto che sprofondarsi in una monografia per la quale mi sarebbe mancato il quadro d’insieme. Anche perché dalla mia ultima lezione di storia sono passati sedici anni. E molte cose manco le avevo mai sapute. Come la storia dell’imperatrice madre Cixi, che è davvero incredibile che nessuno me l’abbia mai insegnata. 

Perchè a prenderli singolarmente, tutti questi numeri, questi eventi, questi nomi e questi luoghi, questi vivi e questi morti, a prenderli singolarmente fanno davvero paura. A metterli in fila, forse, un pochino di meno.

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Un tempaccio per morire?