morire di freddo
l’italia, tutta, ieri ha lasciato morire di freddo un ragazzo egiziano di diciannove anni in una baracca di fortuna a bolzano, la provincia più ricca del paese.
liscia, gassata — arrivederla
l’operazione ferrarelle maxima mi procura lo stesso dispiacere di messi che va al psg: non mi riguarda, ma l’ho vissuto come il tradimento di un brand storico verso la sua nicchia.
pannelli di legno
la città del sole ha trovato un posizionamento ben definito proprio a partire dai prodotti, ficcanti nello zeitgeist, senza gli orpelli olistici che mi irritavano fino a qualche tempo fa.
la capra
figure come meyer o schmidt non devono le loro carriere a qualche strillo da maurizio costanzo né alla mondanità nel jet-set berlusconiano, ma al lavoro costante e alla dedizione totale per l’arte.
boris godunov, l’opera anti-putin
è boris godunov lo spettacolo che stava andando in scena al dubrovka quella sera del 2002: un’opera che racconta il “periodo dei torbidi”. non proprio un assist a putin, ecco.
una lingua aperta (anzi, spalancata)
pregliasco fa notare degli errori grossolani su una campagna pubblicitaria e c’è anche chi ha da ridire. 4 verità sul perché ormai in questa lingua (come in questo paese) vale tutto.
l’ultimo gradino
200 milioni è una cifra incommentabile, immorale, talmente irragionevole da risultare vuota, specialmente se per guadagnarli si giocherà per un non-pubblico, in un non-luogo.
non si dica mai
la verità è che le prime settimane sono uno sbattimento che tira brutti ganci al cervello. ma proprio non si può dire. urge una narrazione più trasparente sulla genitorialità, subito.
un tale di pesaro
cinque mila euro in contanti e la notizia è che una donna glieli restituisce, non che i carabinieri aprono un’indagine. l’italianità risiede nella prospettiva del racconto.
après
ci sono due tipi di cover: quelle che aggiungono un quid artistico in più e quelle che vengono apprezzate per ciò che rappresentano. l’album di iggy pop appartiene al secondo tipo.
bel paese
mi viene il dubbio, ogni giorno di più, che in molti sposino pensieri e modi di questo governo perché ne sposano intimamente la cattiveria. e così qualcosa in me si è rotto.
fragile 01 - matteo
del perché non si è necessariamente "portati" alla tristezza: matteo è sempre stato l'anima della festa, sportivo, socievole. eppure anche le sue fragilità, ad un certo punto, sono emerse.
quasi tutto
perché la libertà è bella, ma qui stiamo scherzando col fuoco e ci voleva qualcuno a ricordarci che infondo, da qualche parte, nascosto, esiste ancora un senso del limite
good bye, baby!
in un tourbillion di onomatopee, dondolii, luci soffuse e strati di lana, ci troviamo nella terza settimana di truffa, non potendo che rallegrarci dell’esistenza incontestabile.
holodomor, 2022
è al buio e al freddo l’ucraina, un paese già di per sé battuto da inverni ben più bui e freddi del nostro; ma come la russia non li ha piegati nel ‘32, non ci riuscirà questa volta.
ogni giorno
si conclude oggi la mia prima settimana di corsa quotidiana: una novità che ha sorpreso me stesso in primis, ma che è frutto di una richiesta che arriva dal mio stesso corpo.
la prima cosa triste
mi vergogno per soumahoro innanzitutto, per la delusione che ha arrecato non a me, bensì proprio a quegli ultimi per i quali millantava di battersi. il suo, oggi, è stato un colpo bassissimo.
umiliazione
quanto si può essere cattivi, ignoranti, cinici e sadici per sostenere che “l’umiliazione è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”?
berlusconi, il musical
perché spendere i soldi dell’aereo, dell’albergo, della oyster card e del teatro, quando basta accendere rete4 per assistere alla tragedia di una nazione culturalmente alla deriva.
mille euro a milano
non solo per l’insulto rivolto ai professionisti che sperate di schiavizzare, ma anche per la scarsa considerazione della posizione in oggetto: 3 anni di pandemia non vi hanno insegnato nulla.