sfruttiamo questo giorno per fermarci un secondo e guardarci alle spalle. altrimenti verremo travolti, di nuovo impreparati.

chi sono i banditi che hanno rubato migliaia di dosi di vaccino? e che cosa vogliono?

cosa abbiamo imparato, veramente, da questo sciagurato anno? solo quanto sia difficile restare in casa?

l’inaspettato non deve essere necessariamente tragico. promemoria per il 2021.

la pastorale all’italiana in un passaggio tra generazioni che lascia ben sperare per il futuro.

in fargo l’invisibilità si esprime come un corpo analogico che non viene riconosciuto nella realtà digitale.

per fortuna il 25 è uno di quei pochissimi giorni in cui ci è negata la rassegna stampa.

vorrei proprio sapere quanti fossero a conoscenza dei tesori custoditi a monza.

chiudere stasera è stato un po’ come non chiudere affatto.

la risposta era una, sempre la stessa: finché saremo stupidi, insieme, saremo salvi.

tra le vittime di questo anno convinciamoci a piangere anche il giornalismo italiano

nell’anno in cui nulla può più sorprendere è in 6”76 sec che il milan apparecchia a reggio

il trentottenne ad di zalando si ritirerà dalla scena nel maggio venturo

se c’è una cosa di cui ho imparato non vergognarmi, quella è la paura.

mia mamma mi ha sempre insegnato che non si augura il male a nessuno.

cosa ho fatto oggi. pacchi. duecento, per la precisione.

non abbassiamo la guardia della nostra empatia e della nostra umanità.

perché, alle porte del natale, abbiamo 800 task force, ma nessuna dedicata alla comunicazione?

che peccato abitare i luoghi così a lungo e non conoscerli

oggi, per caso, ho incrociato l’immagine di una chiesa in giappone disegnata da tadao andō.