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è una squadra che vuole divertire e che si sta divertendo, quella che apre una partita decisiva con uno schema come questo. tocco e corsa in porta, sei secondi, settantasei centesimi. record. infranto così, nell’anno anomalo, il primato mantenuto per diciannove anni da paolo poggi.
è quando si rimettono in discussione tutte le aperture tradizionali, che si dimostra di avere maturato testa, gioco e spogliatoio; perché se non ci sono le star, se devi far fronte all’assenza dei nomi cui tutti guardano per risolvere la partita, allora devi metterti le gambe in spalla e cominciare a correre, certo, oppure ripensi il gioco e metti in chiaro che partita hai intenzione di giocare.
non è calcio, ma sport allo stato puro quello che abbiamo visto scendere in campo a reggio emilia oggi, in cui il pallone poteva esserci come non esserci, non avrebbe avuto importanza, perché ciò che è stato determinante nel definire il risultato è stato lo scatto da centometristi che, a freddo, hanno messo in scena hakan çalhanoğlu e rafael leão.
nell’anno in cui nulla può più sorprendere, è proprio con la sorpresa degli avversari neroverdi che i ragazzi di pioli hanno scelto di apparecchiare una partita che, semplicemente, andava vinta a tutti i costi.
davvero un milan come questo non si vedeva da tanto, troppo tempo. e in quanto a sorprese, i rossoneri storicamente sanno bene che per pizzicare i rivali spesso basta evitare l’ovvio: kakà non era il migliore solo per le sue caratteristiche tecniche, ma perché rimaneva sempre in piedi, dove qualunque altro giocatore si sarebbe lasciato cadere, lui continuava a correre, sorprendendo l’avversario, che proprio no, non riusciva a fermarlo.
che belli i film dagli inizi cruciali, che se ti perdi i primi secondi allora puoi anche spegnere tutto e leggerti un libro. oggi è andata così. e ancora il milan rimane imbattuto (da 24 turni).
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