la regola delle 5w
tra le vittime di questo anno assassino dovremo convincerci a piangere anche il giornalismo italiano, inutile, allarmistico, servile, scandalistico, squalificante, sgrammaticato, affrettato, imparziale, leggero, incapace.
se non altro il 2020 ci avrà aiutati nell’individuazione di coloro che non sono stati all’altezza del proprio compito: la politica - in primis, ma li abbiamo eletti noi - e la classe dirigente che ha preferito mettere in cassa integrazione tutti quanti invece di prendersi le proprie responsabilità, per citarne due, tra i tanti.
ma i giornalisti italiani, beh, chapeau - lo spettacolo che hanno dato di sé, a partire dagli insospettabili “moderati” venduti agli agnelli, è stato e continua ad essere raccapricciante. in un momento in cui l’informazione avrebbe dovuto ricoprire un ruolo cruciale nella gestione dell’informazione dei cittadini italiani, ci siamo dimostrati al livello di un sun qualsiasi, il corriere della sera di un tabloid di terz’ordine, la stampa di una bild generalista. su repubblica non vale la pena spendere parole - la rassegna stampa al mattino è diventato un penoso calvario.
per fortuna esiste il post, al quale mi sono abbonato durante il primo lockdown, che ha dimostrato di avere una linea editoriale e di saperla rispettare con religioso rigore. tutto il resto è spazzatura e opinione (ma se voglio sapere il parere di qualcuno leggo il foglio - la domenica - e il manifesto quando voglio crogiolarmi nelle mie vedute).
da figlio di un giornalista (vero, indipendente e libero) lasciatemi dire: che triste spettacolo assistere al declino di una categoria che fino a poco tempo fa si poteva vantare di essere un’eccellenza nel panorama internazionale. con buona pace del tanto vituperato montanelli e della penna eccezionale di oriana fallaci che, in barba a una sinistra intellettuale solo a chiacchiere (e di sinistra, solo a chiacchiere), scriveva in un italiano che nemmeno alla treccani parlano più.
ricominciamo dalle basi: chi? che cosa? quando? dove? perché? ripetiamo insieme: chi? che cosa? quando? dove? perché?
niente. fa niente.
parole: 325