l’anno breve
sfruttiamo questo giorno per fermarci un secondo e guardarci alle spalle. altrimenti verremo travolti, di nuovo impreparati.
vax populi
chi sono i banditi che hanno rubato migliaia di dosi di vaccino? e che cosa vogliono?
volto e nome
cosa abbiamo imparato, veramente, da questo sciagurato anno? solo quanto sia difficile restare in casa?
la regola delle 5w
tra le vittime di questo anno convinciamoci a piangere anche il giornalismo italiano
primula o poi
perché, alle porte del natale, abbiamo 800 task force, ma nessuna dedicata alla comunicazione?
a riveder le stelle
ci sono sprazzi di bellezza che ancora si districano dal cavillo di orrori cui siamo tanto avvezzi.
nella città in fiamme
c’è un filo che collega il primo lockdown , se bruciasse la città di massimo ranieri e perfect sense di david mackenzie.
la guerra e noi
eccola l’unica guerra che combattiamo oggi: quella tra fiction e realtà. il lessico, di questi tempi, è ingannevole.
napoli no
un saluto che non ha somigliato a qualsiasi altro lutto consumato in questo disgraziato anno
fuori i coglioni!
ecco il cortocircuito: passare da una realtà d’impazienza a una realtà di ineluttabile impotenza.
ministro boomer
di netflix della cultura ce n’è già almeno due: una si chiama rai, l’altra è eduflix (ed è bellissima)
un anno terribile
“se chiudevo gli occhi riuscivo a sentire il ronzio dei sogni per tutta la casa, poi mi addormentai”
facile.italia
perché in italia niente è facile, tranne che non venire condannati all’unanimità per stupro.