L’uomo senza qualità con la biondona, le corna, il convento, le nomine, la Rai. Sembra un racconto da bar. Ma è molto peggio.

Siccome sanno fin troppo bene che siamo un paese di decorticati, hanno vita facile. Eppure, che pena.

Mi riempie la bocca, è una cosa che mi riconnette con la mia infanzia, mi fa sentire bene.

Perché si può essere felici anche facendo pubblicità. Ma non si può essere felici stando sette ore al telefono.

Non ha ancora due anni, non posso dirgli che non lo so, che è una delle domande più complesse che mi si possano porre.

Finché ci sarà qualcuno che sceglierà di utilizzare il coltello per sfamare l’affamato, per recidere la corda di un condannato a morte, per scavare il giaciglio a un seme, il mondo sarà salvo. 

Mi dice che non sente la pressione, che lui fa il suo lavoro e poi, quando chiude la porta, il lavoro rimane in ufficio. Gli dico che per me non è così, la pressione la sento e di notte poi non dormo.

Lo sport, come la politica, si giudica ai punti. Alla fine, sono sempre i risultati che parlano. E, in certi casi, sarebbe bene che lo facessero soltanto loro.

Se corri senza una gamba, nuoti senza braccia, allora hai già smesso da molto tempo di lamentarti. A differenza di quelli “normali”.

Non sapremo mai nulla di quello che è accaduto. Quello che ci è dato sapere è lì, nudo, davanti ai nostri occhi. Oscuro e stordente.

Soltanto pensare di nascondere un incendio è un segnale più che indicativo di quello che, all’interno del Centro, si considera essere il cinema.

La Germania che ha fatto i conti col passato ha accusato e condannato i propri nonni, dando vita a un presente privo di sensi di colpa. Ma è poi possibile? Vivere senza sensi di colpa, dico.

Soltanto perché dei social non ci ha capito nessuno un acca, non vuole dire che sia sempre lì che bisogna cercare i mali del mondo.

“Muoia Sansone, con tutti i Filistei” e l’interpretazione dotta di un conflitto che merita, per rispetto, tutta la nostra cautela.

Nessuno pare ricordarsi se sia mai esistita una regola, o se questa sia stata ignorata abbastanza a lungo da venire dimenticata.

Cos’è successo, oggi? Dove se ne è andato, oggi? Tutta la mia giornata non riempie una tazza da caffè vuota.

Per capire cosa desiderano “i consumatori”, temo, dobbiamo porci la domanda inversa: cosa temono i consumatori? Non siamo pronti per sentire la risposta.

Se lo avessi visto fare a un adulto, avrei pensato che fosse impazzito, che fosse in preda a un crollo nervoso.

Un senso di fiducia nell’inconscio al di là della cecità: vedendo meno non acuisce altri sensi, ma un canale più “misterioso”.

Interpretare i desideri di chi non ha voce rientra tra gli aspetti più retrivi della nostra cultura.