Nie wieder

Non era mai successo in Germania dal dopoguerra, che un partito di estrema destra vincesse un’elezione regionale. Doveva succedere, prima o poi? Nessuno ad ogni modo se lo sarebbe aspettato così presto. 

Il dibattito nazionale ricerca le radici di questa vittoria (anche) nell’educazione impartita alle ultime due generazioni di studenti tedeschi. Del nazismo si è parlato troppo? Troppo poco? Nei termini sbagliati? 

La Germania che ha fatto i conti col passato ha accusato e condannato i propri nonni, dando vita a un presente privo di sensi di colpa. Ma è poi possibile? Vivere senza sensi di colpa, dico. È poi giusto? Illudersi di vivere da innocenti? Da anime belle. 

“Nie wieder Krieg” è lo slogan della ricostruzione: “Mai più guerra” e compare su buona parte dei monumenti che ricordano il secondo conflitto mondiale. Mentre queste tre parole venivano fuse nel bronzo della memoria, davvero chi le scriveva credeva nel loro significato? Mai più guerra. È una bella promessa. 

Scrisse Antonio Gramsci: “L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.” 

Che dio ce la mandi buona.

parole: 183

Indietro
Indietro

Se bruciasse la città

Avanti
Avanti

Il paradosso del lampione