A muso duro

Sarò male informato io, ma ricordo a ridosso dell’inizio - e poi per tutta la durata - delle scorse olimpiadi, un gran parlare delle condizioni “oltraggiose” alle quali erano esposti gli atleti. I famosi letti di cartone, l’assenza di aria condizionata, la pessima qualità del cibo servito al villaggio olimpico. Pagine su pagine e fiumi di inchiostro versato per raccogliere l’indignazione di atlete ed atleti che addirittura mettevano in discussione la possibilità di rispettare gli standard delle proprie performance.

E ripeto, sarò male informato io, ma non ho letto nulla di tutto ciò da parte delle atlete e degli atleti paralimpici. Non un fiato, non una lamentela. A muso duro, come direbbe Bertoli.

Sarà facile demagogia. Sarà. Però mi sa che se corri senza una gamba, nuoti senza braccia, tiri senza vedere, affondi senza sentire. Se la sfortuna si è accanita, per qualche assurda ragione, proprio contro di te; e tu hai deciso di andare avanti. Se hai deciso di andare avanti, allora hai già smesso da molto tempo di lamentarti. E hai lottato. Non per una medaglia. Ma per la vita stessa.

parole: 183

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