l’orso non graffia
the bear incalza, ha ritmo, è ben montata e in parte bene interpretata, ma è anche discontinua, spesso ridondante e ha la struttura più della sitcom che propriamente della serie.
non è uno stadio per bimbi
la curva rimanga la curva, per carità, ma che almeno si possano reperire spazi protetti, nel limite del lecito, per le orecchie e il senso civico dei giovanissimi all’interno dello stadio.
due ricchi imbecilli
oggi sarebbe stato il giorno adatto per lanciare un messaggio di fiducia, di forza, di solidarietà verso quei ragazzi che ogni giorno combattono una lotta impari contro pregiudizi e stereotipi.
traccia e misura
come ci è tutto immediatamente indispensabile, com’è fuggevole il ricordo di qualcosa che ora è ma un attimo prima semplicemente non era, senza aggiungere né togliere nulla di cruciale alla nostra esistenza.
yasuo takamatsu e il messaggero (di belle storie)
la storia di yasuo ha il sapore di un romanzo alla vite che non sono la mia; ad averne di più frequenti tracce di romantica narrativa sui quotidiani nazionali!
armageddon, come se niente fosse
parlano di apocalisse, e noi mangiamo. evocano la morte, e noi ridiamo. chiamano alle armi, e noi compriamo. ora consapevoli pedine di un gioco fin troppo noto.
beato chi s’a fà, la sostenibilità
qualche considerazione sul salone della csr appena concluso, in futuro magari meno espositivo e più inclusivo, altrimenti i brand se la suonano e se la cantano tra loro.
un podcast fragile
perfino nei podcast lo scopo non è più ascoltare, ma parlare il più possibile, senza mai lasciare un attimo di sosta, quando invece mi pare evidente il bisogno che c’è di venire ascoltati.
quelli che corrono
mi sembra guardandoli che possano fare qualsiasi cosa, raggiungere qualsiasi obiettivo, mi sembra che il mondo intero giaccia ai loro piedi.
e alla fine (non) piove
c’è non soltanto più la necessità, ma l’urgenza di comunicare come si deve il cambiamento climatico. forse il disastro che ci attende, poco si presta alla commedia all’italiana.
when the world agrees
la standardizzazione ha favorito un processo empatico per il quale non ci sentissimo a casa esclusivamente nei nostri appartamenti, ma ritrovando tracce di casa in tutto il mondo.
di pioggia, tappeti e sconfitte
come certi amici che non senti mai e che poi - magari a distanza di svariati anni - si rifanno sentire a tradimento, con il sorriso di sempre, coi modi di sempre, con i difetti e i pregi di sempre.
l’internet dei migliori
l’internet dei migliori era anche questo: intrattenimento disinteressato. ma noi non lo sapevamo; altrimenti avremmo cercato di fermare il tempo. prima del disastro.
m, da scurati a popolizio (passando per la mia invidia)
all’impresa titanica letteraria di somma quella teatrale. “poche cose corrompono tanto un popolo come l’abitudine all’odio.” sipario, luci in sala, continua la recita.
durmenta
dicevo “vedremo cosa votano quando compiono 18 anni.” e ora cosa scopriamo? un tripudio di voti per i verdi? o per la cucchi? per la bonino almeno! macché, i giovanissimi votano calenda.
(ir)responsabili
per me avrà diritto a una posizione su ambiente e diritti civili soltanto chi ieri è andato a votare. chi ieri si è goduto la domenica è il vero (ir)responsabile della vittoria di meloni.
2:01:09
nella concomitanza tra la presunta vittoria della meloni e il trionfo di kipchoge trovo un riequilibrio cosmico, che racconta di luce in fondo al tunnel e di progresso inarrestabile.
la creatura di luce
stasera si ritira una parte di ogni giocatore di tennis, di ogni amante del tennis, di ogni appassionato di sport di tutto il mondo. beati noi che abbiamo vissuto nell’epoca di roger federer.
anche questa stazione
se faber cantava “passerà anche questa stazione e senza far male”, ho il dubbio che questa volta, per quanto di passaggio, questa fermata farà male eccome. ma ancora non voglio crederci.
ascoltare, mostrare
la fondazione luigi rovati, unendo l'estetica di mario cucinella con la conoscenza di sebastiano settis, è stata in grado di ascoltare un pubblico disaffezionato, per offrirgli una nuova visione su un periodo ostico.