anche questa stazione

io comunque non mi riesco a capacitare che davvero possa vincere la meloni; che un paese meraviglioso come il nostro, capace di tanta generosità, creatività, grandezza nell’imprenditoria come nelle arti, un paese con le nostre eccellenze, con la nostra storia, un paese che ha certo un milione di difetti, ma anche un miliardo di pregi, possa consegnarsi con tanto consenso e con ampio distacco, tra le braccia di cialtroni intolleranti, ignoranti violenti, gente incompetente e in malafede; non posso concepire come gli italiani potranno preferire l’odio ai diritti, la prepotenza alla tolleranza, il passato al progresso, i confini all’europa, la paura alla fiducia.

mi pare oggi quasi più plausibile che il paese fosse rimasto un tempo ammaliato dal carisma guascone di berlusconi oppure, più tardi, delle promesse di rottura da parte dei cafoni pentastellati: quelle che allora mi sembravano scelte incomprensibili, oggi di fronte a questa destra letteralmente impallidiscono.

non può essere questo. meritiamo tanto di meglio. e basta aver seguito il comizio di chiusura della meloni ieri e avere poi ascoltato le testimonianze di questo pomeriggio in piazza del popolo da parte degli esponenti della coalizione di centrosinistra per rendersi conto che non si può desiderare la prima italia alla seconda. semplicemente non si può.

la politica è fatta di cicli: forse dobbiamo toccare il fondo, ancora una volta, ma se faber cantava “passerà anche questa stazione e senza far male”, ho il dubbio che questa volta, per quanto di passaggio, questa fermata farà male eccome. ma devo vederli, questi risultati, per crederci. e fino a domenica sera io non voglio credere ai sondaggi. andiamo tutti a votare, per l’amor del cielo.

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