quelli che corrono

dev’essere una sensazione incredibile fare della corsa la propria casa. correre una maratona. quarantadue chilometri e centonovantacinque metri. correre ogni giorno, ovunque, veloce. andare a correre quando si è in vacanza, in posti nuovi, oppure anche in viaggio, all’estero, scoprire nuove città correndo. quel modo primordiale di fuggire, di mettersi in salvo da un pericolo, utilizzarlo per misurarsi con se stessi, per misurare la strada a grandi falcate. andare nei posti correndo, in salita, in discesa, col freddo e sotto il sole battente, con la pioggia e con il vento. invidio moltissimo quelli che corrono senza la paura di soffocare, quando col primo blocco al torace non si arrendono alla fitta per non stuzzicarla, ma anzi la sfidano e la sbloccano con un allungamento. sarebbe davvero bello correre sempre, ogni giorno, essere autosufficienti, bastare a se stessi, poter contare sulla propria mente, sul proprio respiro, sulle proprie gambe. chi corre veloce e a lungo oggi mi sembra una persona equilibrata, concentrata, fondamentalmente buona. mi sembra guardandoli che possano fare qualsiasi cosa, raggiungere qualsiasi obiettivo, mi sembra che il mondo intero giaccia ai loro piedi. che invidia, saper correre.

parole: 188

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