Una leonessa si aggira per la periferia di Berlino. Come in un romanzo, o in una burla, o come in una trovata di marketing. Eppure, tant’è.

La matematica la fanno i numeri, l’economia le persone. Vince l‘economia. Ma trionfa la matematica. 

Dopo due settimane avevamo un pediatra, ma non ho ancora trovato qualcuno che mi sistemi il cambio della bici. 

Prendersi sul serio, il nostro sport nazionale. Sapersi divertire è, a tutti gli effetti, a sua volta segno di professionalità.

Ogni persona che ho incontrato nelle ultime tre settimane ha una storia legata all’Italia. Una storia che non vede l’ora di raccontarmi.

Biciclette sfrecciavano tra le gondole, genitori giocavano a baseball coi figli tra gli scaffali, ragazzi neanche poi tanto piccoli giocavano a carte nelle tende da campo in esposizione.

È un favore che ci si fa, a propria insaputa peraltro, prendendosi cura provvisoriamente di qualcosa che non ci appartiene.

Per questa e per molte altre ragioni, il 12 giugno rimarrà per me a lungo un giorno di festa. Ne ho ogni diritto. Ho aspettato troppo a lungo questo momento

Il mio corpo si è naturalmente lasciato andare all’esultanza e, come i miei amici, mi sono messo le mani nei capelli per le occasioni sprecate.

Come le abbiamo osannate le nostre maestranze , “le migliori del mondo”, come amiamo ripeterci. Sarà, però l’atmosfera che tira sui set italiani è sempre quella di chi sta salvando l’umanità intera.

Non mi sono “preso un raffreddore”, non è stato un incidente, me lo sono proprio andato a cercare e ho fatto di tutto affinché proliferasse e si prendesse la mia salute.

La Ville Sombre in cui la luce eccessiva è spreco e ostentazione, mentre preferisce ancora e ancora il mistero e l'ambiguità.

Una città che non dimentica di avere sofferto e che quindi non rinuncia mai all’allegria dei fiori.

L’inquinamento da marketing, per lo meno in zone come questa, sembra non esistere o, se è esistito in passato, sembra essere stato invitato ad attendere ai margini del quartiere.