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Di tutte le bizzarrie delle quali si metta in conto di imbattersi nel trasferirsi in una città come questa, la notizia di una leonessa che si aggiri per la periferia meridionale di Berlino, appartiene certamente all‘immaginario dell‘astratto o, quantomeno, del letterario. Eppure tant’è.

La scorsa notte una coppia ha filmato una leonessa inseguire un cinghiale al limitare di un bosco; il video è stato poi recapitato alla locale stazione di polizia che ha dovuto con sgomento constatare che sì, effettivamente si tratta di un predatore di grossa taglia in pericolosa prossimità del centro abitato. È dunque stato dato l’allarme nei quartieri di Teltow, Stahnsdorf e Kleinmachnow, con la raccomandazione di non lasciare le proprie abitazioni, di assicurare gli animali domestici sotto chiave e di attendere novità sulla caccia al felino da parte delle autorità.

Una vicenda baskervilliana, dal capitale narrativo spropositato, contando che nessuno tra zoo, circhi e bioparchi ha segnalato l’animale come mancante dal proprio campionario.

Nel 1883 a Verona prende avvio in appendice a “La Nuova Arena”, la serie delle 150 puntate de La Tigre della Malesia. Per promuovere il feuilleton, il giornale decide di tappezzare nella notte tutta la città con manifesti recanti il monito “La tigre è arrivata!” e ritraenti una tigre inferocita zompare in avanti. I veronesi lessero quella trovata di guerrilla marketing ante litteram come una minaccia imminente e realissima, così quando poi scoprirono che si era trattato soltanto di una burla a fini commerciali, si fiondarono in edicola a comprare La Nuova Arena.

Che non ci si possa aspettare altrettanto nel 2023 dai creativi berlinesi per la promozione di, chessò io, un prodotto alimentare per gatti? Chissà. Nel dubbio chiudo la porta e accorcio la passeggiata con Molly.

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