
“Il linguaggio dello spirito”
Così, in fila, la storia della musica rimane comunque di difficile comprensione per noi non addetti ai lavori, pur senza risultare più imperscrutabile.

après
ci sono due tipi di cover: quelle che aggiungono un quid artistico in più e quelle che vengono apprezzate per ciò che rappresentano. l’album di iggy pop appartiene al secondo tipo.

aspettando i barbari
un film di composizione globale, buzzati, lawrence osborne, baricco, coetzee, johnny depp. è già una magia, ma tutto è finalizzato a rispondere alla domanda: “i barbari, allora, siamo noi?”

ascoltare, mostrare
la fondazione luigi rovati, unendo l'estetica di mario cucinella con la conoscenza di sebastiano settis, è stata in grado di ascoltare un pubblico disaffezionato, per offrirgli una nuova visione su un periodo ostico.

la cancel culture ai tempi della guerra
far sentire isolata la russia ha senso. far sentire isolati i russi, no. isolare la cultura russa aprirebbe una ferita che impiegherebbe decenni a rimarginare.

oggi, l’ottovolante
Il settimanale degli italiani, sotto la guida di Caro Verdelli, sta cercando di capire cosa vuol fare da grande. Breve storia di Oggi e di quanto sia importante un periodico generalista equilibrato.

eroi se conviene
la cina cambia il finale di fight club e gli americani muti. il celodurismo da salvatori del mondo che si scioglie di fronte al business is business, una dittatura rammollita e la nostra responsabilità di consumatori

teatro e cinema ripartano dal rumore
proponiamo l’inaugurazione di un nuovo circuito di sale silence-free. ripartiamo dal rumore, dal chiacchiericcio, dalle risate, dai fischi, dagli applausi, dal senso di libertà e di genuino divertimento tra sconosciuti.

una questione di carattere
il libro-panettone di bruno vespa che si affaccia al natale è confortante come solo gli appuntamenti nostalgici sanno essere, come le tradizioni che non tradiscono mai, come una manifestazione no-vax il sabato pomeriggio. come la morte.

l’anno breve
sfruttiamo questo 31 dicembre per fermarci un secondo, soltanto un breve momento, a far mente locale e guardarci alle spalle. altrimenti verremo travolti da ciò che ci attende. di nuovo cinici, di nuovo arroganti, di nuovo impreparati.

a riveder le stelle
ci sono sprazzi di bellezza che, a fatica ancora si districano dal cavillo di orrori cui siamo tanto avvezzi.
“…quindi uscimmo a riveder le stelle.”

questa estate non deve fare schifo
e mentre – ancora una volta – la comunicazione in Italia si è dimostrata la prima delle voci di budget da sacrificare, una riflessione più oculata avrebbe permesso a professionisti, aziende, ma soprattutto istituzioni, di rendersi conto che, forse, la comunicazione era proprio la voce da non cancellare.