yurt

durante le mie corse campestri, ho preso l’abitudine di ascoltare i podcast dei ted talk: una scelta di cui vado orgoglioso, perché più della musica possono le idee portare in luoghi lontani (dalla fatica, in primis). e oggi - che di distrazione avevo davvero un bisogno disperato - mi sono imbattuto in un bellissimo talk della scrittrice turca elif şafak, nel contesto della promozione del suo ultimo romanzo “the island of missing trees” (che ormai dovrò comunque leggere).

la relazione verte intorno alla tirannia e come da questa possano nascere storie di indicibile bellezza e resistenza; un discorso che segue le classiche regole del ted, ed è dunque felice, leggero, alternando ironia e impegno, comunque sempre a concludersi con una nota di speranza.

un bel talk, ma è sul finale che l’autrice racconta un aneddoto linguistico estremamente interessante e che mi ha dato molto da riflettere. riguarda il termine “yurt” che in turco significa “patria”, ma che è anche il nome di una particolare tenda utilizzata da diverse popolazioni nomadi che si spostano attraverso le steppe dell’asia centrale. un’etimologia ambigua in uso negli stessi termini anche in azero. l’emblema del kazakistan riprende il pattern del yurt nel suo intreccio apicale, mentre il kirghistan addirittura lo replica in toto al centro della propria bandiera, per capirci.

altro non si tratta che di uno scheletro di legno e di una copertura di tappeti di feltro di lana di pecora, facilmente smontabile e assemblabile per un pronto trasporto.

ed è proprio su questa apparente contraddizione che la şafak punta il dito, mostrando come secondo la lingua di un paese sempre più nazionalista, il termine patria sia condiviso con lo stesso significante di una tenda nomade, mobile e temporaneo.

fa ridere ora pensare al despota, che riempiendosi la bocca di parole come “patria”, che arringando le folle con termini come “yurt”, al contempo venga tradito dalla sua stessa lingua, più forte delle sue - quelle sì - temporanee fregnacce, più durevole della sua evanescente prepotenza.

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