un futuro senza auto (di nessun tipo)
c’è questa riuscitissima campagna della municipalità di vancouver, che invita a ragionare sulla logica del trasporto di domani. con immediatezza riporta il calcolo allo zenit, facendo notare che, per trasportare 48 persone, lo si faccia con automobili elettriche, a combustione, o a guida autonoma, serviranno sempre lo stesso numero di automobili.
la congestione urbana che intasa la viabilità non migliora con la sostenibilità: le ore che la popolazione cittadina trascorre in macchina rimarranno invariate. per creare un cambiamento che insieme alla logica sostenibile conduca a un miglioramento dei nostri stili di vita, è necessario investire sul trasporto pubblico. basti osservare i numeri che, nel panorama europeo, mostrano come in italia il ricorso al mezzo privato rappresenti un (eccezionale) unicum rispetto alle capitali del continente.
a nessuna persona sana di mente verrebbe infatti mai la voglia di prendere l’automobile per andare in ufficio a parigi; così a nessuno a roma - ammesso che voglia arrivare puntuale - verrebbe in mente di fare affidamento sull’autobus. togli poi l’auto al torinese e si dimenticherà anche come attraversare la strada.
da questo punto di vista c’è ancora molto da lavorare, specialmente a livello culturale. milano sopra tutte ha fatto già grandi passi avanti, ma ancora oggi i grandi parcheggi ai capolinea, che dovrebbero invitare i pendolari a non varcare la circonvallazione in auto, sono gestiti con sistemi analogici e a dir poco macchiavellici.
qua già si parla di 15-minute city e di riapertura dei navigli (sulla quale mi trovo entusiasticamente in accordo), ma è ora di dichiarare una vera e propria guerra alle automobili e di rendere il trasporto pubblico l’unica vera soluzione agli spostamenti in città. oltre la sostenibilità temporanea e precaria della transizione elettrica, guardando veramente al futuro.
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