tumore

di tutto il progresso e l’innovazione prodotta in campo medico scientifico, ancora non si è raggiunta una cura contro il cancro. si è capito come tentare di arginarlo, si sono sviluppati farmaci e terapie per rallentarne il decorso, ma la cura vera e propria, definitiva, quello che la penicillina è stata per lo streptococco, quello no, ancora non si è trovato. e così si stima che a livello globale, una persona su cinque svilupperà un tumore nell’arco della propria vita. per questo abbiamo imparato a convivere con il tumore e quando qualcuno se ne va anzitempo e non ce ne viene fornita direttamente la ragione, il nostro primo pensiero è che se lo sia portato via il cancro. del “brutto male” si cerca di parlarne il meno possibile e quando capita pure lo si esorcizza con sarcasmo.

allo stesso modo dopo oltre trent’anni, nonostante i grandi progressi dell’umanità, ancora non abbiamo imparato come debellare né berlusconi, né il berlusconismo, il male scontato e che sempre ritorna con infinite metastasi a colpire il sistema immunitario del paese. anche oggi, ancora oggi, come sempre, la disfatta morale, politica, economica, porta il nome di silvio berlusconi, che non è ammesso che fisicamente nell’aula, ma nell’aula - come un batterio - vive nei corpi altrui, imprestati per la carneficina.

abbiamo purtroppo imparato a sorridere di quel simpatico nonnetto triviale e priapico, cadendo ancora e ancora nella sua trappola istrionica, facendolo sopravvivere alla sua epoca resuscitandolo nei meme più virali. come in molti altri casi abbiamo ignorato il monito profetico di nanni moretti, che da piazza navona già nel lontano 2002 ci aveva avvertiti di non ridere di berlusconi, perché si tratta di una figura violenta, non comica. e quante volte gli abbiamo dato l’addio, cantando vittoria per le sue sconfitte; e lui, chianne chianne, ogni volta, come un tumore, silenzioso e mortale, ha fatto ritorno.

è solo son la morte che si arresta la corsa di un tumore, allo stesso modo dobbiamo metterci il cuore in pace che sarà soltanto col suo ultimo respiro che potremo liberarci di silvio berlusconi. a liberarci dal berlusconismo invece, temo non basterà nemmeno la morte, come avviene per i virus più tenaci, che dal cadavere saltano al sano in un ciclo senza fine.

sulla crisi di governo, personalmente, non mi sento di aggiungere altro.

parole: 386

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