tranquilli no

ascoltando e leggendo, mi pare che regni una certa serenità circa il ballottaggio francese. una scontatezza che temo strida con tutto quello che invece abbiamo vissuto negli ultimi anni. se c’è qualcosa che gli anni x e xx ci hanno insegnato, è che dovremmo rinunciare a certezze assolute: “non può vincere”, “non possono uscire dall’unione”, “non possono mica chiuderci in casa”, “non possono invadere”,  sono tutte frasi che ormai risuonano per la loro ingenuità come certe interviste della rai degli anni ‘50. 

la delicatezza di queste elezioni nel contesto internazionale, può gettare le basi per la fine stessa dell’unione. lunedì potremmo svegliarci in un’europa divisa, spaccata a metà, tra chi guarda a un modello d’oltrecortina e chi, per contro, vuole continuare a lottare per una comunità delle nazioni più coesa, più forte, più inclusiva. 

vedendo il disastro che stanno combinando a sinistra in casa nostra, c’è quasi da essere felici che il favorito sia un liberale come macron, la cui visione democratica (a differenza dei nostri vetero-comunisti) è diametralmente opposta a quella di putin.

ma ecco, tranquilli no. non è proprio cosa, di questi tempi. 

parole: 185

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