una volta alla stramilano non davano le medaglie?
chissà come mai non l’avevo mai fatta prima, la stramilano è un evento gioiosissimo e che rifarò sicuramente anche l’anno prossimo. pur senza avere la patente, devo averne sempre sentito parlare da automobilisti incazzati per il traffico bloccato (ma dove dovete andare la domenica mattina?) e poco da parte di persone che vi avessero preso parte.
ogni elemento, dall’iscrizione in poi, è parte di un processo felice il cui unico obiettivo (centrato) è quello di rinvigorire un senso di comunità tra concittadini: l’agonismo davvero, mi è parso non contemplato.
ovviamente faccio parte di quella nutrita maggioranza (da quanto ho potuto constatare) che la stramilano non la corre, bensì la cammina: un’occasione come un’altra per passeggiare con gli amici scambiando due parole in tranquillità. ieri mi aveva attanagliato il dubbio che mi avrebbero guardato male, per questo i primi cento metri della partenza in piazza del duomo li ho corsi in uno sciocco e imbarazzato sprint che mi ha reso le cose ancora più complesse, mentre con fatica mi districavo dalla coda della processione. il resto dei dieci chilometri li ho camminati a lunghe falcate rapide, quanto bastava per sudare, ma senza innescare la corsa di molly (che a otto anni soffre già sufficienti tremori alle zampe posteriori).
abbiamo conosciuto persone squisite, scambiato sorrisi con quasi chiunque, ci siamo stancati abbastanza da riposare praticamente per il resto della giornata.
ci siamo soltanto rimasti malissimo perché mi ricordavo che un tempo all’arrivo conferivano medaglie (o spille?) di partecipazione. invece niente. noi la medaglia la volevamo. anche se per farci dieci chilometri ci abbiamo messo quasi due ore. roba da reparto geriatrico, mannaggia a me, alla cioccolata e al vino bianco. ma infondo, come dicono: “l’importante non è vincere, è la medaglia.” sindaco, reinseriamo la medaglia? grazie.
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