è “soltanto” accountability elettorale

ho una bella lista di conoscenti che oggi, se incalzati, sostengono di avere votato cinque stelle “soltanto” nel 2013 oppure “soltanto” nel 2018. perché certo, nel 2013 valeva evidentemente la pena investire in questo curioso esperimento, mentre nel 2018 - perché no? - dare una possibilità di governo alla compagine grillina.

ecco. dello sfacelo che questa banda di scappati di casa ha perpetrato con smisurata scelleratezza è necessario ritenere responsabili chi questi scappati di casa li ha votati. e la mia è una preghiera serissima: soltanto garantendo il tormento agli elettori dei cinque stelle, con tutti i mezzi leciti ovviamente, possiamo ristabilire un rapporto di causa-effetto che ormai, temo, in questo paese è svanito nel nulla.

si fa spesso infatti un gran parlare dell’accountability politica, ma poco si parla di quello che è un sacro diritto e che non deve, ne può, diventare un giochino per dare sfogo alla fantasia degli elettori: il voto.

non mi si fraintenda, è ovvio che questo debba rimanere segreto, ma qualora venisse rivelato spontaneamente, beh, sarebbe davvero il caso che la preferenza costituisse un elemento di responsabilità civile. non si può “sperimentare” col voto, non si “vedrà poi”: il voto costituisce le basi sulle quali si definirà il paese di domani e tu che hai prestato la tua voce a far sedere bibitari e complottisti in parlamento non hai il diritto di lavartene le mani. avere votato movimento cinque stelle “soltanto” una volta, vi ha resi complici del disastro che a breve ci troveremo a pagare tutti quanti e rompervi i coglioni in ogni sede possibile, a casa, sul lavoro, ai pranzi di famiglia, negli spogliatoi dopo il calcetto, è un sacrosanto diritto di chi, di pagare anche per la vostra leggerezza, si è rotto i coglioni.

torniamo per piacere a rendere la politica una cosa importante, una ragione valida per interrompere rapporti di amicizia, ad esempio; ricreiamo un rapporto divisivo e intransigente sulla base del proprio impegno elettorale. impegno, ma anche disimpegno: perché vogliamo invece parlare di chi non vota e poi si arroga il diritto di lamentarsi dei servizi, della tassazione, della crisi economica?

la politica amatoriale (più che populista) questa settimana tramonterà: è compito di noi tutti tenere a mente volti e nomi di coloro che dovremo ringraziare quando comincerà a piovere merda, quando bruceremo miliardi di prestito, quando ci presenteremo al nuovo anno senza una legge di bilancio, quando il nuovo esecutivo, difronte ai gravi attriti internazionali - e nella migliore tradizione nostrana - si alleerà puntualmente con la parte sbagliata.

tutto “soltanto” per quella crocetta nel 2013. incredibile vero? disse qualcuno: “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”; ed è una promessa.

parole: 446

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