roma ai romani
fatto: un coglione a roma si può sentir libero di imbrattare con le sue sciocchezze il pantheon senza pagarne le conseguenze. fondato nel 27 a.c., il tempio è certamente sopravvissuto agli incendi dell’80 e del 110 d.c. ma non all’idiozia di qualche imbecille del 2022 che ha voluto dar prova della propria empietà non soltanto per il semplice atto di imbrattare uno degli edifici dell’antichità più celebri al mondo, ma anche e soprattutto per il contenuto del proprio messaggio: “aliens exist”.
e bene, direte, è un coglione: si comporta da coglione. ma più coglione del coglione (me ne rendo conto, è un bel match) è chi permette al coglione di esprimersi da coglione senza munirsi dei mezzi per impedirgli perfino di avvicinarsi con una bomboletta blu ad uno degli edifici simbolo nel mondo della - presunta - civiltà dalla quale noi tutti discendiamo. perché ovviamente (ahinoi, ovviamente) le telecamere che avrebbero dovuto sorvegliare il perimetro erano da tempo fuori uso e, dunque, il coglione rimarrà un coglione impunito.
da dove cominciare. beh, dall’osservazione di uno che coglione lo è sempre sembrato ma, come si suol dire, anche un orologio fermo segna due volte al giorno l’ora esatta: nientepopodimeno che lapo elkann, il quale ha commentato così l’accaduto su twitter:
roma, sfregiato il pantheon con una bomboletta spray. le telecamere erano fuori uso, non c’era nessuno a controllare. fotografia di una città dove tutto è permesso, nessuno paga mai e la responsabilità è di nessuno.
francamente comincio a pensare che roma non sia davvero più adatta a prendersi cura del suo patrimonio. e prima di invocare il commissariamento (magara, direbbe qualcuno, ma se ne parla da tanto, troppo tempo), sarebbe il caso di invocare il diritto, proprio come si farebbe revocando la tutela legale a un genitore ritenuto inadatto a prendersi cura del figlio. un padre o una madre che dimostrino ripetutamente di essere incapaci di proteggere o di provvedere per i propri figli perderebbero l’affidamento in un amen; perché se roma gode dello status di “patrimonio dell’umanità”, l’umanità non dovrebbe essere in grado di sottrarla ad un genitore negligente? separare la roma città dalla roma bene culturale, a partire proprio da uno status giuridico, dovrebbe essere il primo passo per sottrarne le opere ritenute di interesse storico e salvarle dall’incuria di responsabilità municipale. e ovviamente parlo di roma partendo dalla notizia di cronaca, ma temo che la minaccia dovrebbe valere per buona parte delle città (d’arte - ma quali non lo sono?) italiane. che poi all’estero non butta meglio: avete mai visitato atene? ecco. anche mezza grecia sarebbe da sottrarre ai greci e da affidare a enti sovranazionali. perché purtroppo di atene e di roma ci sono soltanto quelle, a furia di lasciarle alla mercé sia dei coglioni generici, sia dei coglioni che dovrebbero essere preposti alla loro cura, le culle della civiltà si sgretoleranno. e sgretolate le culle, neanche della civiltà rimarrà più niente.
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