le mappe di ed fairburn

ed prende le vecchie mappe che trova ai mercatini e ne fa emergere volti, generalmente di donna. con fini tratti di penna rimarca una pendenza, o un confine, lascia che nel solco di un fiume nasca una ruga, che una strada provinciale incornici un sorriso, o che un ponte faccia risplendere un riflesso dell’iride. ma le sue linee preferite sono quelle costiere, così imprevedibili, così poco scontate e irregolari, come lo sono i volti che disegna. quello di ed fairburn è un lavoro di una precisione certosina e che richiede una pazienza inconcepibile, tratto dopo tratto, rasentando l’ossessione. è un artista incredibile, combinando il format maniacale con una sensibilità che trascende il talento e che incontra la tecnica sì, certo, ma in modo del tutto liminare, come se questa fosse soltanto un accessorio scontato per realizzare l’impensabile, per far emergere l’invisibile, con un gioco di prestigio che è frutto soltanto dell’immaginazione di ed fairburn. come il volto che emerge da una vecchia cartina di parigi, le palpebre delicatamente socchiuse su place de la bastille, il respiro che nasce sul lato opposto del parc de bercy rispetto alla cinémathèque, quando questa ancora non c’era, la punta dell’orecchio tesa sull’arc de triomphe, un capello incorniciato dalla périphérique.

ma ed non disdegna neanche la geometria delle città statunitensi, dal cui rigore ancora più evidente nasce il contrasto con le linee più dolci dei suoi ritratti, oppure per contro, è dalle mappe della luna tracciate dalla nasa che ed riesce a estrapolare un formalismo tutt’altro che onirico. c’è anche un volto di uomo, con quello sguardo tipicamente malinconico e inquisitorio dell’est europa, che si sviluppa sulla linea invisibile che separa il vecchio continente dall’asia e che rumiz racconta nel suo trans europa express, in cui, a guardar bene, la crimea prende la forma di una lacrima.

l’arte di fairburn è una magia che trascende perfino l’eterno “già visto” del web, perché è una centrifuga di umanità e intuizione, di sensibilità e ossessione.

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