libero è il panico

chi, invece di promulgare terrore insieme a balzane teorie durante gli scorsi due anni, ha letto, ha ascoltato, si è informato, ha attinto a fonti scientifiche, non si è stupito della notizia di oggi che vuole il primo ricoverato in italia per vaiolo delle scimmie. chi non ha negato la crisi climatica e, anzi, si è sforzato di capire i processi dietro al salto di specie, ad esempio, di fronte a questa notizia non si è trovato sguarnito e in completa balia dei propri umori. infatti il quotidiano di feltri oggi ha prontamente titolato “il vaiolo delle scimmie esplode in italia: il numero di casi in pochi minuti. ora è panico: cosa si rischia”. partendo dal presupposto che il titolo è un’esca da clic nella sua interezza, mi colpisce l’uso del termine “esplode” - per di più in tempo di guerra - a fronte di un singolo caso; e poi quella parola, “panico”, che non fa riferimento a nessuno se non ai soli lettori di libero, che nulla sanno e che arrivano a questo nuovo appuntamento sorpresi e completamente sguarniti degli strumenti basilari per distinguere la realtà dall’enfasi di un vecchio rincoglionito. vecchio rincoglionito al quale è bastato ritirarsi dall’ordine dei giornalisti (organo comprovatosi inutile) per continuare a dare fiato ai propri deliri e promulgare una quotidiana dose di fake news nella totale impunità. no, nessun panico. si sapeva che quella del covid non sarebbe stata che la prima di una lunga serie di epidemie alle quali, la scienza ci ha avvertiti, dovremo fare in qualche modo l’abitudine. tutta questa impazienza di levarsi le odiate mascherine, tutte queste scemenze sull’ordine mondiale quando ci veniva chiesto di vaccinarci. e ora? il panico? no, grazie. quello lo lasciamo ai vetusti lettori di libero. e della verità. e agli opinionisti di la7. e mi fermo qui perché ho sonno.

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