la nuova crociata
il mio già flebile tasso di tolleranza, dal giorno in cui sono diventato padre ha subito un’ulteriore drastica riduzione, per istinto naturale temo, nel vedere il pargolo scalare la vetta delle mie priorità di vita. me ne accorgo in particolare conducendolo nel passeggino durante le nostre scampagnate postprandiali, quando viaggiando sui marciapiedi veniamo puntualmente intralciati da un’irritante ed ingiusta selva di: automobili parcheggiate di traverso sui passi carrabili o difronte agli scivoli in contingenza delle strisce pedonali, biciclette e monopattini elettrici stazionati alla bell’emeglio sui già stretti passaggi, escrementi di cane non raccolti, biciclette legate ai pali in posizioni talmente idiote da formare anch’essi un’ulteriore barriera alla libera circolazione. insomma, per la prima volta in vita mia mi rendo conto di quanto sia disagevole - se non a tratti impossibile - il transito sulle strade di una città che, in tutta franchezza, mi era sempre parsa più civile di così. e invece trent’anni di popolo delle libertà hanno evidentemente agito con magistrale efficacia sulla sensibilità dei miei concittadini, la cui unica, suprema, incontrastata priorità è chiaramente rappresentata da sé stessi. bene, a mali estremi, ho deciso di condurre una personalissima battaglia - bene inteso, a mio rischio e pericolo - in cui ogni ingiustificato ostacolo verrà danneggiato, rappresentando questo rimedio l’unico linguaggio comprensibile a chi è sordo alle necessità altrui. e garantisco che poche sono ancora la dozzina di specchietti spaccati, di portiere rigate, di tergicristalli spezzati, di ruote piegate, di fanalini frantumati che, soltanto nell’arco delle ultime poche giornate, ho avuto il piacere di incontrare. sarà una battaglia lunga, ma ha un ché di liberatorio, non avendo ancora trovato il modo più efficace di rivalermi sugli evasori fiscali. da qualche parte si deve pur cominciare.
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