it ain’t over ‘til it’s over

oltre le parole di plauso per i resistenti ucraini, la loro infinita forza e amore per la libertà, la loro sistemica incapacità di resa dovrebbe insegnarci, a noi tutti, ma in particolare a noi sinistra italiana, che non è mai finita, finché non è finita. nessuno in ucraina ha affrontato l’invasione russa affidandosi a sondaggisti e bookmaker che li volevano schiacciati dall’esercito russo entro un paio di settimane; no, le donne mettevano ai soldati di mosca dei semi di girasole nelle tasche “perché così, almeno, quando morirai dal tuo corpo nascerà qualcosa di buono”. così gli ucraini hanno affrontato l’invasore. con le nostre armi e con la forza di volontà. e se non avessimo inviato le nostre armi, i russi li avrebbero ricacciati oltre i confini a morsi, a calci e sputi.

e noi invece, oltre ai complimenti dai quali è difficile esimersi, della resistenza ucraina abbiamo imparato davvero poco, quando è da oltre un mese “che tanto le elezioni le vince la meloni”. mancano due settimane alle elezioni ed è ora che si spostano gli equilibri degli indecisi; se degli ucraini avessimo un millesimo di forza, di orgoglio, di coraggio, il 25 settembre 2022 verrebbe un giorno ricordata come la data in cui la sinistra ha sbaragliato ogni pronostico, lanciando un messaggio alle destre di tutta europa: “no pasarán!”

è ora il momento di tirare fuori i coglioni. è ora il momento di ricacciare le destre nelle fogne. un briciolo di orgoglio, per l’amor di dio! storie come quella ucraina, se davvero sono in grado di insegnarci qualcosa, allora è che nessuna battaglia è persa in partenza; perché come disse il leggendario ricevitore degli yankees yogi berra: “it ain’t over ‘til it’s over”, “non è mai finita, fino a quando non è finita.”

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la milano bandita (che ghe n’é piü)