i semi in tasca
sei russo? gli fa. sì, risponde quello. allora che cazzo ci fai qui? gli fa. la domanda sembra spiazzarlo e allora risponde, cerchiamo di mantenere la calma. ma lei lo incalza, vieni qui nel mio paese, sei un fascista. lui risponde come se non fosse quello armato, con questa conversazione non andiamo da nessuna parte. ma lei sa esattamente dove vuole andare a parare, estrae la mano dalla tasca e gliela allunga, tieni mettiti questi semi in tasca, almeno quando morirete tutti su questa terra cresceranno dei girasoli.
in tempo di pace bisognerebbe essere ágota kristóf per concepire un dialogo come questo. ma siamo in guerra. e lo spartito si scrive da solo.
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