gli ultimi della lista

in una sola giornata si è visto passare la notizia dell’imminente invasione dell’ucraina da parte di putin dal primo banner di highlight alle rubriche del cuore nel footer. e non è un’esagerazione. ci siamo svegliati che sembrava (come tra l’altro è) che la nato stesse per dichiarare guerra alla russia (un’eventualità, diciamo, non di secondaria importanza, comportando nel migliore dei casi che l’europa rimanga al buio, nel peggiore che saltiamo tutti per aria) e andiamo a nanna con un ordine di comparsa che vede: lo shitshow del quirinale, i dati sul covid, il passaggio di vlahovic alla juve, un distributore automatico di tortellini nel bolognese e, infine, “la vita inaspettata della bolla che scoppia dopo oltre un anno”. e, lo ripeto, non sto scherzando. ma c’è la spiegazione (per fortuna).

“Proprio domani scende in campo Vladimir Putin in persona: il presidente russo ha accettato di intervenire a un incontro video con il meglio dell'imprenditoria italiana. Coordinati dalla Camera di commercio italo-russa, imprenditori italiani di prima linea dialogheranno con il capo del Cremlino. Ci saranno di capi di Eni, Enel, Snam, poi Marco Tronchetti Provera di Pirelli, Andrea Orcel di Unicredit, Guido Barilla presidente del gruppo omonimo. Gli scambi commerciali fra Russia e Italia nei primi mesi del 2021 sono saliti del 44%, per 20 miliardi di dollari, e gli industriali italiani vorrebbero continuare.”

gli inserzionisti, insomma. ma io dico, vi pare una cosa dignitosa? se dell’afghanistan ci eravamo dimenticati nell’arco (record) di un paio di settimane, eccoci entrati in una nuova dimensione temporale - surreale - del giornalismo italiano: le ventiquattrore dalla comparsa alla scomparsa di un potenziale conflitto mondiale. e intanto l’ucraina sta li, a vedere che decidiamo da combinare.

noi sempre dalla parte giusta eh? non per niente oggi in tarda mattinata il nome più papabile proposto congiuntamente dalla destra al quirinale è stato frattini. oh yes, franco frattini. lui:

non credo ci sia altro da aggiungere. che dio ce la mandi buona. agli ucraini, certo. ma anche a noi, che mi sa che sta storia del presidente andrà per le lunghe.

parole: 250

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