gli schizzi

bene, a quanto pare ha inizio l’idillio: volevano un governo eletto (qualsiasi cosa significhi) - ora ce l’hanno; volevano una presidente donna - ora ce l’hanno; la volevano giovane - e giovane lo è. anni a ripetere le stesse sciocchezze e oggi, finalmente, ci siamo: nasce il governo meloni. come recita quella celebre frase attribuita a oscar wilde: “attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”. e io, ecco, non so come descriverlo, ma non mi sono mai sentito così distaccato, così sfiancato, così annoiato dal dibattito pubblico. non tanto dalla passata campagna elettorale, ma proprio da ogni piccolo passaggio che è seguito. qualcosa mi dice che sono in buona compagnia.

seguo tutto come da lontano, per una sorta di senso del dovere, ma mantenendo una distanza sufficiente a proteggermi dagli schizzi, per non lasciarmi contaminare; eppure è immaginifico pensare di proteggersi, perché gli schizzi - distante quanto vuoi - ma ci raggiungono e ci raggiungeranno: in bolletta, al supermercato, tenendoci per mano per strada, ammalandoci, come cittadini, come nazione, come esseri umani.

dallo schifo che da oggi ci travolgerà, non c’è ombrello o mantella che ci possa proteggere; meglio abituare le narici al tanfo, inspirare a pieni polmoni e formarsi lo stomaco. infondo sono escrementi nostri. pensa che c’è gente cui piace.

parole: 213

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piccola aneddotica di pilates, joseph

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