piccola aneddotica di pilates, joseph
chiamatemi pazzo, ma se mi domandassero qual è la cosa al mondo che mi da più soddisfazione - financo in una dimensione fisica - questa è scoprire la piccola e sconvolgente aneddotica storica (in particolare se risalente alla seconda metà del secolo scorso).
ieri ad esempio, alla veneranda età di trentatré anni, ho appreso che il pilates deve il proprio nome a un imprenditore tedesco, joseph pilates, originario di mönchengladbach (parentesi lunga: trattasi di una cittadina neanche poi tanto piccola, la cui sola esistenza il mondo scoprì negli anni ‘70 grazie ad un exploit in champions league della locale squadra di calcio contro l’inter di boninsegna; la partita si concluse con una storica sconfitta dei neroazzurri per 7-1, risultato che venne poi tuttavia annullato per il sapiente ricorso dell’avvocato peppino prisco, che contestò alla uefa l’esito che, a suo ben vedere, fu causato da una lattina lanciata dagli spalti che colpì in testa lo stesso boninsegna, causandone l’allontanamento dal campo - fine parentesi lunga).
il nome pilates stesso, sarebbe stato frutto di una modifica da parte del padre dell’imprenditore, di origine greca, che di cognome faceva pilatu; questo sarebbe stato causa di continue pressioni e bullismo da parte dei giovani di mönchengladbach, per l’assonanza col pilato assassino di cristo, motivo scatenante che avrebbe spinto il padre di joseph al cambio di cognome.
e questo è solo l’inizio. non farò qui un riassunto della biografia di joseph pilates, basti sapere che la sua pagina wikipedia è di gran lunga una tra le più avvincenti che mi sia mai capitato di leggere, roba da film e anche parecchio costoso. così, tanto per dire.
come si fa a non andare ai matti dalla bellezza? per lo stesso ciclo di curiosa aneddotica, nelle prossime puntate di questa newsletter (si chiamano puntate?) non potrò esimermi dal racconto di un altro personaggione, carlo airoldi, che raggiunse atene a piedi da milano per partecipare alla maratona del 1896, ma ne venne incredibilmente escluso.
chiamatemi pazzo, ma son cose che possono dare senso ad un’intera giornata. almeno per me.
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