fascista oggi
intorno ai miei sedici anni - e in ordine sparso - credo di avere detto le cose più truci che si possano immaginare, specialmente in ambito politico. avere sedici anni è infondo quella roba lì. si potrebbero reperire testimonianze che mi immortalano sostenere che “stalin ad ogni modo deve avere avuto le sue ragioni”, che “mao ha messo in tavola un pugno di riso per ogni cinese”, che “fare una rivoluzione senza lotta armata è da mezze seghe”, che “sugli stati uniti bisognerebbe farci il più grosso parcheggio a cielo aperto della storia” (questo ogni tanto lo dico ancora) e altre prelibatezze del pensiero a cazzodicane made in adolescenza. attenzione, non me ne vergogno, credo soltanto che bisognerebbe vietare i sedici anni per decreto legge.
ecco, dovessi mai scegliere di esercitare un mio diritto civile e di candidarmi ad una carica istituzionale, questo e molto altro emergerebbe dal mio curriculum. ma anche foto di me nudo in compagnia di altri cretini ugualmente biotti, io che bestemmio, io che tiro una manciata di feci contro la finestra del mio rettore al liceo, io che conduco un’ignara capretta nel cortile di scuola. e dio volesse che fosse tutto qui.
ma è fondamentale che siamo pace tutti quanti su un punto: nulla di tutto questo dovrebbe compromettere una mia eventuale candidatura. le persone non si valutano sulle stronzate che hanno combinato da adolescenti, dalle bestialità che hanno detto quando del mondo non sapevano ancora un accidente. forse soltanto mario draghi, ad occhio e croce, avrebbe il diritto di scagliare la prima pietra. e pochissimi altri. il ravanare nel passato remoto di una persona l’ho sempre trovata una strategia imbecille per screditare le figure politiche (ammesso che ci troviamo sempre nella galassia della goliardia e non del crimine, è chiaro).
per queste ragioni fatico a condividere il senso di trionfo che ha accompagnato il pubblico anti-meloniano nelle ultime 48 ore, per un video emerso sui social in cui una meloni sedicenne dichiara che mussolini è stato un grande politico.
tanto per cominciare: buongiorno a tutti, la meloni è fascista, non serviva rispolverare un’intervista del 1996. poi: spero non abbiamo davvero intenzione di guidare il nostro discredito secondo queste logicucce, la meloni non è fascista perché lo ha detto a sedici anni, ma perché basta scorrere il suo programma elettorale per capire che si tratta di una weltanschauung profondamente razzista, misogina, violenta, nazionalista, populista, irrimediabilmente fascista. infine: sforzatevi per un attimo di uscire dalla vostra micragnosa prospettiva, per il suo elettorato (o potenziale), questo video rappresenta un reperto che rafforza i loro stessi desideri, non un deterrente; se ricevessi un euro per ogni volta che ho sentito dire la frase “mussolini è stato un grande politico” sarei ricco sfondato, è una dichiarazione che affonda le radici nel qualunquismo e nell’ignoranza dei discorsi da bar di tutta italia, una leva sulla quale si può costruire un consenso che vale palazzo chigi.
insomma, a far circolare il video della giovane meloni non ci si fa una grande figura e non ci si guadagna granché, se non ulteriori voti per la sua coalizione. il fascismo della meloni è il fascismo ben radicato nell’ignoranza di un paese profondamente egoista e con la memoria corta, non le sparate di una borgatara che ancora si sta asciugando il latte materno dalla bocca.
spero almeno che - dovessi mai pensare di entrare in politica, dio non voglia - queste poche righe risparmino ai giornalisti un sacco di tempo e di energie - lo dichiaro qui: ebbene sì, a sedici anni (anche io) ero un coglione. come la meloni, come chiunque non sia piero angela. grazie, fine del comunicato.
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