dieci chilogrammi

dieci chili. mi piacerebbe poter dire che sia stato semplice, ma mentirei. sto meglio, ancora non mi piaccio, ma sto sicuramente meglio. mi sento capace di qualsiasi cosa, mi sento forte, nel corpo e nella mente. un confine pericoloso per chi come me soffre di patologie ansiose, perché il controllo si può facilmente trasformare in ossessione; e spesso ho sentito che stavo per travalicare, spingendo il digiuno qualche minuto, qualche ora, qualche pasto ancora più in là; correndo ancora un chilometro in più quando davvero avevo raggiunto e oltrepassato il limite di sopportazione. ho incontrato angoli del mio corpo che non conoscevo.

ma non mi basta. non posso fermarmi qui. me ne servono almeno ancora quattro, per raggiungere una leggerezza bastante a compiere gli sforzi fisici che mi sto prefiggendo. non sarà facile perderli: sono chili che ho sempre avuto, dei quali il mio corpo non comprenderebbe la necessità di disfarsene, sarà una lotta feroce, ma voglio vincerla. intanto ho scoperto il piacere di avere fame, una sensazione che difficilmente avevo provato con coscienza: l’assaporare il cibo, non darlo per scontato, servirmene per necessità, per rifornirmi di energie. e non è poco.

sì, è stato un mese importante, intensissimo, magari non sereno, ma sicuramente di scoperta. non mi resta più molto tempo. poche settimane ancora per raggiungere i settantacinque, poi sarà mantenimento. poi sarà una nuova vita. per far sì che lui possa guardarmi come io avrei piacere di vedermi.

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la milano bandita (che ghe n’é piü)

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