il dettaglio che fa l’umano
trovo incredibilmente affascinante scoprire le nuove vite delle arti classiche, imbattermi nei profili social di cantanti liriche, ma anche di restauratori, pittori e, infine, di scultori. ma non scultori 3d, dico proprio scultori scultori, di quelli con martello e scalpello che lavorano il marmo. ed è una di quelle professioni che, di mezzo a tanto e pur longevo artigianato, mi ero completamente perso per strada. ebbene, quella che tra le arti classiche è una delle più antiche e delle più nobili, effettivamente ancora nel 2022 ha i suoi discepoli. e con centinaia di migliaia di follower al loro seguito. è il fortunato caso di jacopo cardillo, in arte jago (@jago.artist su instagram), di anni 35, che usa i social come un esteso dietro le quinte del suo lavoro, un bloc notes dove raccoglie pensieri, ispirazioni, bozzetti e processi di lavorazione. visitare il profilo instagram di jago è uno strano tuffo nella storia di questa arte, tra richiami all’iconografia classica come la passione, la pietà e il cristo velato, e opere di maggiore contemporaneità, come la serie sull’embrione o il cono gelato di “taste of liberty”.
l’elemento di modernità - e si tratta di un’osservazione da amatore, ma pur sempre da profano - dell’opera di jago, risiede nel non negare l’imperfezione, che è uno dei grandi successi del nostro tempo: mentre la scultura classica rappresentava la celebrazione della bellezza e di un’estetica sublimata specialmente del corpo umano, i dettagli delle sculture di jago rivelano la realtà nell’accezione più moderna del termine, in tutta la loro imperfezione, dai punti neri sul viso alle smagliature lungo il corpo, senza tuttavia farne una crociata ideologica, ma restando dettagli di umanità.
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