col sorriso cercando un sorriso

oggi sono tornato in aula dopo più di due anni. quella dell’insegnamento aveva da tempo sostituito per me la performance in teatro. un effetto placebo che fungeva da parafulmine dopo l’interruzione della mia precedente attività. poi il covid ha messo definitivamente la parola fine alle mie esibizioni, quantomeno quelle dal vivo. 

per gente con il mio disturbo non c’è stato niente di meglio che un lockdown sul quale adagiarsi. una comoda giustificazione per evitare tutto ciò che generasse una sintomatologia ansiosa — dalla socialità ai viaggi. 

ma io, disturbo o no, sapevo cosa mi stesse succedendo e che una volta passata la faccenda sarebbe stata ancora più dura affrontare le piccole sfide di tutti i giorni. come l’aula. 

ma è bello sfidarsi. un po’ mi era mancato quel conflitto interiore, quella competizione con le proprie fragilità che si supera soltanto con la fiducia in sé stessi — col sorriso cercando un sorriso entro il quale rifugiarsi. 

e poi era tanto una bella giornata che il solo tragitto in bici già mi aveva rasserenato. 

speriamo splenda il sole pure domani.


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il giorno in cui il virus scompare dalle prime pagine dei quotidiani

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