la carne insopportabile
oggi mi è insopportabile il mio aspetto. la frustrazione che ho provato nell’indossare camicia dopo camicia è stata inedita, intuendo sempre il mio grasso al di sotto, premere contro i bottoni. e posso dare soltanto in parte la colpa ai medicinali e all’astinenza da fumo: mangio tanto e tanti dolci, è colpa mia, dopo il lavoro mi sento troppo stanco per fare esercizio e preferisco leggere o scrivere. mi repello. neanche un centimetro del mio aspetto mi è in minima parte tollerabile, dai capelli troppo ondulati ai denti piccoli e separati, dalle spalle rachitiche alle unghie mangiate, dai fianchi larghi alle ginocchia gonfie. rabbrividisco all’idea di dovermi presto mostrare a torso nudo, flaccido e pallido, in spiaggia; resisto ancora nei miei pantaloni lunghi almeno per nascondere queste orride zampe e per dare un minimo di armonia estetica a questa carne, ma l’ondata anomala di caldo non sempre me lo permette.
e il peggio è che potrei mettermi a fare esercizio da subito, ma mi imbrutisco e mi crogiolo nel disprezzo, rimando, affondandomi piuttosto nel lavoro, che mi incurva, che mi impallidisce, ma che almeno mi nega alla vista di chicchessia.
oggi è andata così; oggi è stata una giornata di vergogna. e questa me la tengo per me.
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