alla velocità della luce, in uno sgabuzzino

funziona secondo logiche misteriose, l’algoritmo, e in questo caso più di altri è davvero riuscito a sorprendermi, suggerendo nel mio feed il post di un ingegnere della nasa. non molto relatable tanto per i miei interessi, quanto per le mie skill professionali. tant’è. tien nguyen, chief engineer del jet propulsion laboratory. è stato tanto lo stupore che, a questo punto, non mi sono potuto trattenere dal leggere il contenuto di nguyen. eccolo:

se bene intendo il sarcasmo dell’ingegnere (un genere letterario a se), quello che nguyen dice in soldoni è: “mi fanno ridere quelli che dicono che a breve viaggeremo alla velocità della luce, quando per viaggiare alla velocità della luce servirebbe un tragitto libero di detriti lungo il quale muoversi, o - di fatto - l’impatto sarebbe poco divertente”; e acclude l’immagine di un blocco di alluminio contro il quale presumibilmente lui e i suoi colleghi si sono dilettati a far schiantare un pezzo di plastica. insomma, probabilmente stanco di un dibattito del quale noi comuni mortali non eravamo messi a parte, l’ingegnere della nasa decide di togliersi il sassolino dalla scarpa, irridendo una qualche teoria di ispirazione fantascientifica.

contro ogni pronostico, lo spunto mi ha dato da riflettere, in quanto vi ho letto un assioma fin troppo semplice; per dirla in termini ingegneristici: “ma ‘ndo cori si nun c’hai lo spazio pe’ core’?”

sì, perché detto da un pezzo grosso della nasa ha tutto un altro sapore, ma a che serve raggiungere una determinata velocità se poi comunque ci si va a schiantare “con effetti poco entusiasmanti”?

non è questa provocazione di stampo fisico dell’ingegnere nguyen una fedele metafora dello stato attuale del pianeta? sempre alla ricerca della prossima sfida, sempre pronti a innescare una battaglia con il prossimo record, con il prossimo “impossibile”, quando il rischio che questo comporterebbe di una collisione non è soltanto alto ma statisticamente inevitabile? cosa ce ne facciamo di viaggiare alla velocità della luce se poi faremo la fine di quel pezzo di plastica incrostato nel blocco di alluminio?

you’ve got a point, nguyen. o almeno spero, magari manco ho capito cosa intendesse. non mi stupirebbe. non stupirebbe nemmeno il mio (fu) professore di fisica. brav’uomo.

parole: 364

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