business as usual

e poi c’è chi non si ferma davanti a nulla; non di fronte agli ospedali bombardati, non di fronte al massacro dei bambini, nemmeno di fronte agli stupri. ma attenzione, non si tratta di uno qualsiasi, si tratta di qualcuno che è tassativamente dalla parte sbagliata della storia, che qualsiasi cosa accada - guerra, carestie, epidemie, crisi economiche - da oltre centocinquanta anni sceglie meticolosamente, tra le due, la strada più infame. poteva non essere svizzera? mi spiego: il mondo intero dei major brand, la galassia di quella manciata di corporazioni miliardarie che in parte decidono le sorti dei consumi internazionali, hanno scelto chiaramente da che parte stare: se non contro la russia, certamente dalla parte del popolo ucraino. loro, da unici forse, no. loro non mollano un colpo e optano per il business as usual, insieme a pochissimi altri. chi? hilton, ma anche uniqlo, il cui ceo tadashi yanai ha dichiarato chel’abbigliamento è una necessità della vita. il popolo russo ha lo stesso diritto di vivere di noi” — king of paraculi tadashi. si, la infamous nestlé è in buona compagnia, ma mi domando se ormai, dopo decine di scandali, ancora se ne curino davvero. infondo non abbiamo mai nemmeno cominciato a boicottare i loro prodotti: non nel 1977 con la promozione della baby formula nel continente africano; non nel 2000, quando l’allora ceo peter brabeck-letmathe, affermò che "l'accesso all'acqua non dovrebbe essere un diritto pubblico"; nemmeno nel 2014 quando in thailandia e in myanmar il brand purina, di loro proprietà, viene subissato di accuse per schiavismo nell’ambito delle attività ittiche; e che dire della deforestazione in ghana e costa d'avorio di cui son stati tacciati nel 2017 per la scriteriata gestione dei terreni destinati alla coltivazione del cacao? e mi fermo qui per brevità - ogni dettaglio è facilmente reperibile online. 

può dunque stupirci la posizione della multinazionale di vevey, in controtendenza non solo con qualsiasi altro gruppo al mondo, ma in contrasto col buonsenso stesso di cui qualsiasi essere vivente è dotato - fino a prova contraria - dalla nascita?

no, obiettivamente no, non stupisce. chi stupisce, invece, siamo noi consumatori, che ci siamo mostrati intransigenti per molto meno in passato e che continuiamo a tollerare questa mascherata di cattivo gusto e a sorbirci i report di sostenibilità ogni aprile che dio manda in terra, fingendo che questi disgraziati ancora siano dotati di un’anima. non voglio suggerire niente, ma allego la mappa dei brand di loro proprietà. fate vobis. 

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il diavolo veste loro piana